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La Marinella di Augusto e Tiberio

Nuotare nel mare dei Bagni di Tiberio significa immergersi in duemila anni di Storia. Quartiere della Villa marittima di Augusto (il Palazzo a mare) viene definito da Feola, archeologo nonché sindaco di Capri nel periodo borbonico, “Marinella di Torre“. La Villa marittima di Augusto, costruita dal suo architetto egiziano Masgaba, chiamato dall’imperatore Ktistes (fondatore dell’isola), si estendeva da Punta Vivara, alla fine della spiaggia di Marina Grande dove sorgeva il porto romano, fino agli attuali Bagni di Tiberio e a Punta Trasete. Molti studiosi la ritengono la più grande e sontuosa villa imperiale sull’isola. In verità a Capri ancora tutto viene identificato con Tiberio per una semplice ragione: Augusto vi soggiornò per brevi periodi Tiberio per dieci anni dal 27 d.c al 37 d.c.

Fu J.J.Bouchard, spia e libertino francese, nel 1632 a descrivere la magnificenza del Palazzo a mare di Augusto e Tiberio. Nel 1700 il presunto archeologo austriaco Norbert Hadrawa annota i tanti ritrovamenti negli scavi fatti in zona: un altare di Cibele è tuttora esposto al British Museum di Londra. Secondo lo storico Romanelli, Hadrawa ritrovò presso il lido al mare “vari pavimenti lastricati, infiniti frantumi di giallo antico, paste antiche di diversi colori, specialmente di lapislazzuli, e un busto di Vesta donato più tardi all’abate Tata “. Questo ha fatto pensare che un piccolo tempio dedicato a Vesta, dea del focolare domestico, sorgesse in tale località. La Marinella imperiale a mare era molto più grande di quello che si può vedere adesso. I resti delle mura romane sommersi e quelli ancora visibili lungo la scogliera oltre gli stabilimenti ci fanno presumere che fosse un molo d’attracco di discreta grandezza dietro cui si estendevano una serie di piscine di tufo per l’allevamento del pesce azzurro indispensabile per la preparazione del Garum, salsa di pesce, che non mancava mai sulle tavole degli antichi romani e degli imperatori. Una rampa di scala di marmo conduceva alla grande esedra-ninfeo in opus reticulatum e tufo. Le quattro basi quadrate ancora visibili ci fanno pensare che alte colonne di marmo sorgessero difronte al ninfeo

Questo e tanto altro è nella storia dei Bagni di Tiberio.

Ragion per cui mentre nuotate lentamente tra i resti delle sue antiche piscine o gustate al ristorante i ravioli profumati di maggiorana di Costanza chiudete gli occhi e vi sembrerà di ritornare magicamente nella Capri imperiale di Augusto e Tiberio.

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